Pietro Lacava
(ultimo aggiornamento : 01/02/2013 - last update 02/01/2013 )
Nacque a Corleto Perticara il 26 ottobre 1835 da Giuseppe Domenico e da Brigida
Francolino. A Napoli seguì i corsi di Giurisprudenza tenuti dal grande penalista
Enrico Pessina, dal civilista Filippo De Blasio e dall’economista Carlo De
Cesare. Tra i fondatori e segretario del “Comitato dell’Ordine” di Napoli,
preparò l’insurrezione della Basilicata, prima Provincia a sollevarsi contro i
Borboni. Segretario del governo prodittatoriale lucano, fu con Garibaldi, il 7
settembre, quando l’eroe dei due mondi fece il suo ingresso trionfale a Napoli.
Ebbe importanti incarichi amministrativi. Come Vice Governatore di Lagonegro
represse le manifestazioni legittimiste dell’ottobre del 1860. L’anno
successivo, ad aprile, a seguito della rivolta del Melfese venne inviato nella
cittadina federiciana a reggere l’Intendenza in sostituzione di Decio Lordi.
Quale Vice Prefetto di Rossano Calabro si fece promotore di una interessante
relazione sulle condizioni economiche del distretto. Fu anche Vice Prefetto a
Pavia e nel 1867 venne nominato questore di Napoli. In tale ultima veste fu
sospettato di aver arruolato segretamente volontari per combattere a Mentana,
fornendo loro le armi delle guardie di pubblica sicurezza, e destituito. Dopo le
dimissioni di Domenico Asselta, il 5 aprile 1868 fu eletto deputato (X
legislatura) per il collegio di Corleto Perticara. Rimase alla Camera, sempre in
rappresentanza dello stesso collegio, ben 44 anni. Sedette sui banchi della
Sinistra. Segretario Generale del Ministero dell’Interno, prima, e del Ministero
dei Lavori Pubblici, poi, venne definito dal Depretisi “il lupo di Corleto” per
la sua capacità di lotta e per i suoi trascorsi rivoluzionari. Relatore di vari
bilanci ministeriali, nel 1880 fece parte della Commissione per la riforma
elettorale dove sostenne, insieme a Giuseppe Zanardelli, la tesi dello “srutinio
di lista”, scrivendo un volume dal titolo Sulla riforma della legge elettorale
politica. Fu quattro volte Ministro: Poste e Telecomunicazioni (10 marzo 1889-6
febbraio 1891), Agricoltura, Industria e Commercio (maggio 1892-novembre 1893),
Lavori Pubblici (giugno 1898-giugno 1900), Finanze (aprile 1907-dicembre 1909).
Dall’aprile 1905 all’aprile 1907 fu anche Vice Presidente della Camera dei
Deputati. Tra i suoi numerosi altri incarichi ricordiamo quello di Presidente
della Commissione nominata per esaminare il Trattato di Losanna con la Turchia e
quello di Presidente del Consiglio Provinciale di Basilicata. Partecipò
attivamente alla discussione parlamentare sulla legge speciale per la
Basilicata, pubblicando anche vari studi sulle condizioni economiche della
regione. Ricordiamo a tale proposito il saggio La Basilicata, apparso sul numero
dell’1 maggio 1903 della “Nuova Antologia” e quello Sulle condizioni economiche
e sociali della Basilicata, pubblicato sul numero dell’1 marzo 1907 della “Nuova
Antologia”. Tra le altre sue opere si segnalano la monografia La finanza locale
in Italia (1896) e la prefazione alla II edizione della Storia dei moti di
Basilicata nel 1860 di Giacomo Racioppi nella quale evidenziò il ruolo da lui
svolto nell’insurrezzione lucana. Già affetto da diabete, venne colpito da
polmonite e morì a Roma il 26 dicembre 1912 all’età di 77 anni. Aveva sposato
Giulia Fittipaldi, nipote del famoso patriota Michele Arcangelo Fittipaldi morto
nelle carceri potentine nel 1850.
Fonte: Sito di Storia Contemporanea a cura di Michele Strazza
Link: http://www.storiamezzogiorno.it/
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