LUCANIA E NON BASILICATA

di ALBERTO VIRGILIO (Tratto da Il Quotidiano della Basilicata, pag. 1, del 23 ottobre 2003)

A

nche per le regioni i nomi, come avviene per le singole persone, hanno la loro storia e il loro significato.

Per la regione che la Costituzione della Repubblica denomina Basilicata la disputa è sempre viva ed ha radici profonde perché gli abitanti di tale regione non rinunciano all’antico e glorioso nome di Lucania, il quale ha la sua giustificazione nella tradizione e nei costumi.

Le tesi degli studiosi della materia sono ricche di argomenti di varia natura, ma una delle più accreditate - almeno secondo una prospettiva storica e geografica - pone in evidenza che per Basilicata si intendeva originariamente una vasta zona che coincideva con l'intero territorio della Basilicata di oggi.

Sembra che il nome derivasse dalla dominazione dell'imperatore d'oriente Basilio, e che il territorio corrispondente a tale denominazione fosse una sottoprefettura dell'impero greco, governata da un Basilico che amministrava giustizia come l'antico "Basileus".

Se questo riferimento corrisponde alla realtà (lo abbiamo desunto da Enciclopedia Moderna Illustrata, vol. II, p. 413, Vallardi 1952, Milano) è incontestabile che il termine Basilicata, esteso successivamente a tutta l'attuale Regione, ricordi un evento non certamente piacevole per le nostre popolazioni perchè ha proiettato (e proietta) nel futuro una condizione di sudditanza verso lo straniero.

Molto più significativa e pregnante è invece la denominazione di "Lucania", la quale designava l'antica regione dell'Italia meridionale che si estendeva tra il Sannio, la Campania, il Bruzio e l'Apulia.

Quella vasta zona geografica ebbe dapprima il nome di Enotria in quanto i primi abitanti furono appunto gli Enotri, ai quali succedettero i Sabellici, chiamati anche Lucani e Sanniti.

Una tale eredità storica e geografica è sufficiente per attribuire alla Regione, anche nella Costituzione e in tutte le fonti legislative, la denominazione di Lucania al posto di Basilicata.

Ma esistono inoltre ragioni di orgoglio culturale che valgono a rafforzare il suddetto mutamento.

Alcuni territori che oggi fanno parte della regione furono centri di civiltà e di cultura che attinsero dalla Magna Grecia i valori delle scienze e dell'arte (come avvenne nell'area di Metaponto e di Eraclea, oltre che in altri siti contigui).

Peraltro, il nome Lucania è sopravvissuto in quelli che tuttora designano non pochi paesi (Oppido Lucano, Muro Lucano, Atena Lucana, Vallo della Lucania).

A ciò va aggiunto, sul piano psicologico, il desiderio di tuttigli appartenenti alla regione di essere chiamati Lucani e non Basilischi o Basilicatesi.

Questa preferenza collettiva fa già parte della consuetudine che contraddistingue la gente della regione, per cui non si sente mai ripetere da nessuno di "basilicatesi", ma si parla sempre della Lucania e dei lucani.

L'attuale denominazione (Basilicata) fu introdotta nella Costituzione per ragioni politiche ormai ampiamente superate perchè non si volle avallare il nome di Lucania che si era consolidato soprattutto durante il fascismo.

Sono ora in corso i lavori di revisione del Titolo quinto della seconda parte della Costituzione.

In questa prospettiva è opportuno insistere sul rispristino della denominazione Lucania, come da più parti (anche a livello istituzionale) é stato formalmente richiesto.

Alberto Virgilio